Una neomamma risponde con ispirazione alle critiche ricevute per aver portato il figlio al lavoro.

Renilen Casagan Tingson, una mamma e anche insegnante, ha attirato l’attenzione e gli elogi per la sua determinazione e impegno nell’equilibrare il suo ruolo di genitore e professionista. Porta con sé in classe sua figlia di 2 anni mentre insegna.

Dopo il termine del suo congedo di maternità, Renilen ha dovuto affrontare la sfida di trovare un servizio di assistenza all’infanzia affidabile. Ha quindi deciso di portare la sua bambina al lavoro, bilanciando le sue responsabilità di madre e insegnante.

Ha condiviso la sua esperienza in un post su Facebook, descrivendo un “momento non filtrato di una mamma che lavora”. Renilen ha risposto alle critiche di alcuni che dubitavano della sua capacità di lavorare e prendersi cura di sua figlia, insistendo: “Non sono una cattiva impiegata perché sono una madre, e non sono una cattiva madre perché lavoro”.

Renilen ha sottolineato che i suoi studenti erano a conoscenza della sua situazione e che non ha mai trascurato i suoi doveri di insegnante. Si è detta orgogliosa della sua determinazione nel fornire un’educazione amorevole e presente a sua figlia, essendo cresciuta lei stessa senza un genitore premuroso.

Ha anche voluto mandare un messaggio di sostegno e incoraggiamento a tutte le madri, affermando che essere madre non diminuisce il proprio valore come lavoratrice. La storia di Renilen evidenzia la forza e la resilienza delle madri che affrontano e superano le sfide, dimostrando la loro capacità di gestire più ruoli e responsabilità.

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