“La gente sostiene che dovrei perdere la custodia di mio figlio a causa dei tatuaggi che coprono il 95% del mio corpo”
Remy, un canadese, ha deciso di decorare il suo corpo con numerosi tatuaggi, un’arte che è diventata molto popolare negli ultimi anni.
Nonostante abbia speso oltre 100.000 dollari per i tatuaggi, Remy è convinto che non abbiano cambiato chi lui sia come persona o come padre.
Sostiene con certezza che i suoi tatuaggi non hanno influenzato il suo ruolo di padre affettuoso e responsabile.
Tuttavia, ha ricevuto critiche, principalmente sui social media, da persone che mettono in dubbio la sua idoneità come padre a causa del suo aspetto fortemente tatuato.
Alcuni commenti online suggerivano addirittura che suo figlio dovrebbe essere allontanato da lui a causa del suo aspetto.
In risposta a queste critiche, Remy sottolinea che i tatuaggi non determinano la capacità di una persona di essere un buon genitore.
E aggiunge che chi esprime queste opinioni dovrebbe riconsiderare la propria decisione di avere figli.
Il figlio di Remy, nato nel 2009, si è abituato all’aspetto particolare del padre e non sembra interessato ai suoi tatuaggi.
Col tempo, i tatuaggi sono diventati una parte dell’identità di Remy agli occhi del suo bambino, promuovendo la tolleranza e l’accettazione della diversità.
Di fronte alle critiche, è importante ricordare che non si dovrebbero utilizzare giudizi superficiali per valutare le capacità genitoriali di una persona.
La qualità dell’educazione e dell’amore forniti a un bambino è ciò che conta, più che l’aspetto fisico o la decisione di modificare il proprio corpo.
La storia di Remy mostra che l’arte del corpo è una scelta molto personale, e che le persone dovrebbero essere libere di esprimersi senza essere ingiustamente giudicate sulla loro idoneità come genitori.
In definitiva, la decisione di avere tatuaggi o piercing non dovrebbe influire sulla capacità di un genitore di creare un ambiente sicuro e affettuoso per il proprio figlio.